SIRACUSA: GIÙ LE MANI DALLE SCUOLE!

Il Consiglio comunale di Siracusa, riunitosi in seduta aperta, dice no all’ipotizzato dimensionamento scolastico, che decreterebbe, soprattutto, la scomparsa degli istituti periferici. All’adunanza, coordinata dal presidente, Alessandro Di Mauro, e sollecitata all’Ufficio di presidenza dai rappresentanti di otto gruppi consiliari, hanno preso parte: i dirigenti scolastici; i rappresentanti dei genitori, gli esponenti del sindacato; il sindaco, Francesco Italia; i deputati regionali, Giuseppe Carta, Carlo Gilistro e Tiziano Spada; la dirigente provinciale dell’Ambito territoriale scolastico(ex provveditorato agli studi), Angela Fontana. In apertura di seduta, la consigliera, Cetti Carbone, prima firmataria del documento, ha denunciato come a partire dal prossimo anno scolastico potrebbero essere cancellate con un colpo di spugna alcune direzioni didattiche e amministrative e ridotti gli organici. La stessa, a nome di tutti i firmatari, si è detta preoccupata soprattutto per gli istituti più periferici della città, cioè quelli situati a Cassibile e a Belvedere, e per quelli che operano nei contesti più degradati. Dal canto suo, Angela Fontana ha spiegato i meccanismi della legge sul dimensionamento, che, puntando a conseguire 961 direzioni in tutta la Sicilia, sancirebbe l’accorpamento degli istituti con un numero inferiore di 600 alunni, 400 nel caso di comuni montani.

A Siracusa, dunque, sarebbero a repentaglio gli istituti: Chindemi, Martoglio e Brancati nel quartiere di Belvedere; proprio in merito a quest’ultimo, sembra certa la riduzione numerica degli alunni a seguito del trasferimento nell’istituto comprensivo di Melilli dei due plessi di Città Giardino. Per quanto concerne l’istituto Verga, soppresso per quest’anno, lo stesso dal 2024-2025 potrebbe ottenere nuovamente l’autonomia a discapito, però, del Martoglio. Un’ipotesi che, comunque, dovrà essere confermata dal giudizio, che pendente davanti al Tar, è stato promosso dal Comune. Tra le scuole superiori di Siracusa, a farne le spese potrebbe essere l’istituto tecnico “Insolera.” A fare la voce grossa e a parlare di disattenzione nei confronti delle famiglie e degli studenti sono stati: il primo cittadino; l’assessore alle Politiche scolastiche, Teresella Celesti; i consiglieri comunali Franco Zappalà, Ivan Scimonelli, Massimo Milazzo, Cosimo Burti, Sergio Imbrò, Paolo Romano, Giovanni Boscarino, Giovanna Porto, Paolo Cavallaro e Sergio Bonafede. In ultimo, a bollare tale scelta dissennata è stata la rappresentante della Consulta comunale femminile, Francesca Mandanici.