IL PROF. BASILE ERA UN RETTORE APERTO AL DIALOGO E ALL’ASCOLTO
Il processo Università Bandita va avanti e nelle ultime due udienze sono stati ascoltati quasi una ventina di testimoni. Nell’Ateneo catanese, secondo la tesi accusatoria, negli anni in cui c’è stata la “governance” del rettore Francesco Basile ci sarebbe stata una sorta di “gestione familistica” nel bandire i concorsi accademici.
E’ stato ascoltato anche il professore Felice Giuffrè, oggi membro laico del Consiglio Superiore della Magistratura, che ha evidenziato come il rettore Basile sia stata una guida sempre aperta al dialogo e all’ascolto delle varie istanze della comunità accademica. Qualità non sempre riscontrata in altri periodi della vita dell’Ateneo.
Giuffrè si è soffermato sulla normativa sull’organizzazione dei bandi all’interno dei vari dipartimenti e sugli articoli di legge da applicare, rilevando l’accento sulla discrezionalità lasciata ai vertici accademici in ordine alla scelta tra le diverse modalità nel rispetto delle proporzioni previste dalla legge. Decisioni che possono essere legate anche ai budget e al fabbisogno economico-finanziario dell’Università. Anche altri tre professori citati dalla difesa di Basile, sentiti lunedì scorso, hanno evidenziato la correttezza dell’ex rettore .