INCHIESTA SANITÀ CATANIA: INDAGATI ECCELLENTI A UN MESE DALLE ELEZIONI

Un terremoto giudiziario ha investito la sanità catanese ma, ancora una volta, a far discutere è il tempismo.

In totale 17 indagati, 4 medici agli arresti domiciliari: sono Nunzio Ezio Campagna, vicepresidente dell’Ordine dei medici; Gesualdo Antonio Missale, funzionario amministrativo dello stesso Ordine, l’odontoiatra Sebastiano Felice Agatino Ferlito, e il cardiologo Giuseppe Arcidiacono (ex assessore comunale ai lavori pubblici che da poco aveva ritirato la propri candidatura a sindaco di Catania). Sono accusati di turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio o del servizio.

Oltre a Giuseppe Arcidiacono anche altri nomi di spessore della politica catanese sono finiti nelle maglie della giustizia. Si tratta di due ex assessori della Regione Siciliana, Ruggero Razza, di FdI (anche lui nell’iniziale rosa di nomi del centrodestra per la candidatura a sindaco) e Antonio Scavone, del Mpa, entrambi indagati per turbata libertà di scelta del contraente.

Secondo gli inquirenti, Razza avrebbe favorito un candidato per un progetto da 10 mila euro denominato “OSAS Catania – sentinelle della prevenzione”, finanziato e approvato dall’Assessorato alla Salute della Regione Sicilia; Scavone avrebbe favorito un altro candidato per un progetto da 15 mila euro denominato “Centro cardio Hub e Spoke – modello di prevenzione e riabilitazione”.

Indagato anche il presidente dell’ordine dei medici di Catania, Ignazio La Mantia, con l’accusa di avere favorito un candidato ad un concorso per dirigente indetto dallo stesso Ordine dei medici.

L’indagine, coordinata dalla Procura Distrettuale etnea e condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Catania dal settembre 2020 al settembre 2021, è stata resa nota solo sabato 29 aprile quando, nella mattinata, sono state eseguite le misure cautelari.

Ad un mese esatto dalle elezioni amministrative di Catania, l’inchiesta crea una piccola crepa nel centrodestra cittadino che poteva anche essere una voragine se proprio uno tra Ruggero Razza o Giuseppe Arcidiacono fosse stato scelto come candidato sindaco per la coalizione. Naturalmente per la giustizia è irrilevante che un reato sia stato commesso da un comune cittadino o da un politico, anche se nell’imminenza di una competizione elettorale. Tuttavia, un nuovo “caso Barbara Mirabella” (arrestata pochi giorni prima delle elezioni regionali cui era candidata e per la quale la stessa Procura ha poi chiesto l’archiviazione n.d.r.) rischierebbe di alimentare certi luoghi comuni sulla giustizia ad orologeria che potrebbero diventare difficili da sfatare.

Gli indagati dovranno adesso dimostrare la loro estraneità ai reati contestati, ad iniziare dagli interrogatori di garanzia fissati dal Gip il 5 maggio prossimo.