PALERMO, UN “AVVERBIO” BLOCCA IL MERCATO DI BALLARÒ. BUROCRAZIA COMICA O PROMESSE DA MANTENERE? E LA SICILIA RESTA FERMA!

Si parla tanto di semplificazione, digitalizzazione, iter più veloci, SPID, anticorruzione e tanto altro. Ma fondamentalmente, salvo qualche eccezione, l’Italia è quella delle file chilometriche fuori dagli uffici postali, roba da 3° mondo!

Notizia di questi giorni è che sarebbe a rischio di irregolarità, secondo un parere della stessa segreteria generale del Comune, l’apertura del mercato di Ballarò. Tutto questo per colpa di un “avverbio” inserito nel provvedimento per cui sarebbero avvantaggiati alcuni commercianti, già presenti, a scapito di altri e, dunque, si sarebbe leso il principio di libera concorrenza. Dure le opposizioni in aula a Sala Martorana contro l’amministrazione Lagalla accusata di aver perso tempo.

“Da dieci mesi siamo fermi, con un cantiere abbandonato e assediato da drogati e malaffare. Tutto ciò per la parola “prioritariamente”. Speriamo che l’assessore alle Attività produttive Giuliano Forzinetti sia in aula lunedì e si proceda ad approvare in tempi celeri il nuovo Regolamento” ha detto, oggi in Consiglio comunale, Giulia Argiroffi del Gruppo Oso.

Certo fa un po’ ridere che certi politicanti si pongano questo problema su questa specifica situazione, dove chiaramente “prioritariamente” hanno promesso ad alcune persone spazio nel mercato. Nell’Italia in cui il codice degli appalti prevede il “requisito di esperienza pregressa e servizi analoghi” (ovvero vincono i bandi sempre le stesse persone a meno che non paghino profumatamente qualcuno che ha questo requisito per fare da “supervisore”).

“Non parteciperemo alle attività consiliari se non sarà affrontato il problema di Ballarò” assicura Antonino Randazzo dei Cinquestelle. Massimiliano Giaconia di Progetto Palermo sottolinea che anche Forzinetti “ha ammesso l’esistenza di confusione amministrativa e regolamentare”. Fabio Giambrone del Pd “ha sottolineato che ancora una volta sono le minoranze a garantire il numero legale in aula”. Dai banchi della maggioranza Salvatore Imperiale della Democrazia Cristiana (il partito vicino all’assessore Forzinetti) ha ammesso che “è necessario velocizzare l’iter del nuovo regolamento per assegnare gli stalli”. “L’assessore alle Attività produttive – ha aggiunto – come è avvenuto nel passato, sarà disponibile al confronto. Ma sarebbe necessario avere in aula anche l’assessore al Patrimonio Andrea Mineo e il presidente della Rap Giuseppe Todaro”.

Ma dove è finito il buonsenso? Povera Italia.