PUBBLICATO IL VIDEO DELLA CANZONE “LIVIDI” DI VIVIANA MACRÌ
“Siamo state amate e odiate, adorate e rinnegate, baciate e uccise, solo perché donne”: queste le parole della poetessa Alda Merini. La Giornata internazionale dei diritti delle donne, che si celebra l’8 marzo, sottolinea l’importanza della lotta per i diritti delle donne, per la loro emancipazione ricordando le conquiste sociali, economiche e politiche e portando l’attenzione su questioni come l’uguaglianza di genere, i diritti riproduttivi, le discriminazioni e le violenze contro le donne. Nove le vittime di femminicidio in Italia nei primi due mesi del nuovo anno. Una lista che deve essere interrotta. Adesso, subito. C’è bisogno di intervenire immediatamente. Bisogna continuare l’importante lavoro mediatico di conoscenza del fenomeno. Usare subito le misure cautelari, ai primi segni di violenza, agire nell’interesse dei minori, proteggendoli dalle violenze, aiutare le donne dal punto di vista psicologico. Anche la musica, come tutte le forme d’arte, può sensibilizzare, aiutare a riflettere e perfino essere un supporto per le vittime di violenza.
Lo può essere ancora di più, quando il “grido” dei “Lividi” arriva da una ragazza di 24 anni. Il brano “Lividi”, scritto da Michele Russo e musicato da Antonio Macrì (del duo “I Violinisti in Jeans) è cantato da Viviana Macrì. In occasione della Giornata Internazionale dei diritti delle donne, su YouTube, è già stato pubblicato il videoclip del brano che vuole essere un grido di aiuto. “Lividi” si racconta attraverso le immagini nella città di Catania. Un percorso dove <<La tua mano mi ha strappato alla vita, la tua mano mi ha cambiato in un fiore. Ora vago in un immenso giardino inebriato dal profumo dei fiori>>. Il brano vuole essere un incoraggiamento per tutte le donne che vivono in situazioni di abusi e di violenze. Il testo vuole spingere tutte le donne a dire no alle situazioni sbagliate e dire di sì alla vita e alla felicità. Un “grido” ad aprire gli occhi per accorgersi che a volte quello che consideriamo amore, in realtà, non lo è per nulla. Un invito a ribellarsi alla violenza. Il brano invita a riflettere sui segnali, spesso sottovalutati, di violenza sulle donne. <<Mi risuonano le tue parole, ma eri finto e non sapevi amare. Erano nuvole sbattute dal vento dell’illusione. Io che volevo affrontare il mondo insieme a te. Poi improvvisamente svaniscono le tue parole, ed avevo paura di stare insieme a te. I lividi e le cicatrici sul mio corpo sono il segno della tua meschinità. Ho compreso troppo tardi che eri un vero mostro uomo a metà>>. Continua “Lividi” di Viviana Macrì. <<Lividi da cancellare dalla mente, l’eccessiva rabbia e l’aggressività. Tu che imprigionavi la mia liberta, rubando per sempre la mia dignità>>.
Il racconto di una donna strappata alla vita all’interno del brano che porta la firma di Russo e Macrì, reduci dal singolo precedente “Mi parlavan di Guerra” che è stato suonato in tutto il mondo, grazie ad un progetto di Rai Italia. “Lividi” – che nel video su YouTube vede protagonista anche il ballerino Lucio Emanuele Rapisarda – si chiude con un nodo alla gola. <<Poi un grido nel vuoto e non ci vedo più, da quando improvvisamente hai spento il sole. Ora vaga la malinconia di un sorriso che hai strappato via, lo sentivo non potevi amare, ti camuffavi con la gelosia>>. Nel video i costumi sono di Emanuele Ricchena, trucco di Lidia Amore e Agata La Rosa. La canzone è ascoltabile gratuitamente su tutte le piattaforme musicali.
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